Nel 1859 George Eliot pubblica il suo primo romanzo, Adam Bede, che segna non solo la sua nascita come autrice di successo ma anche l’esordio di un progetto artistico basato sulla netta critica di alcune strutture tradizionali che dominavano la produzione romanzesca della sua epoca, prima tra tutte la costruzione drammatica della trama. Attraverso l’analisi di un dettaglio apparentemente superfluo come il fazzoletto di Hetty Sorrel, il saggio si propone di rintracciare quei meccanismi formali che Eliot manipola o scardina al fine di proporre una narrazione capace di aderire alla sua particolare visione del mondo, in linea con i risultati più consapevoli del realismo della sua generazione.
In 1859 George Eliot published her first novel, Adam Bede, which marked not only her emergence as a successful writer but also the debut of an artistic project based upon strong criticism towards some dominant traditional structures of the novelistic writing at her time, first of all, the dramatic construction of the plot. Starting from the analysis of a seemingly redundant detail – Hetty Sorrel’s handkerchief – this essay tries to track down some of the formal strategies Eliot manipulates or unhinges in order to produce a form of narration fitting her peculiar worldview, and as thought out as the main realistic works of her generation.
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