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rivista semestrale

anno XXXV - terza serie

numero 87

gennaio/giugno 2023

Gian Carlo Ferretti, Stefano Guerriero, Storia dell’informazione letteraria in Italia dalla terza pagina a Internet. 1925-2009

[Feltrinelli, Milano 2010]

La Storia dell’informazione letteraria in Italia dalla terza pagina a Internet. 1925-2009 di Gian Carlo Ferretti e Stefano Guerriero mette a fuoco un segmento centrale del sistema letterario novecentesco, sinora mai studiato nella sua specificità e senz’altro mai con un simile respiro storico e approfondimento. L’informazione letteraria rappresenta il momento cruciale di mediazione tra produzione testuale ed editoriale da una parte e pubblico e mercato dall’altra, e comprende un insieme di pratiche variegato, affrontato dagli autori esaustivamente: spazi dedicati ai libri su quotidiani e riviste, all’interno di programmi radiofonici e televisivi, senza tralasciare premi e festival e senza temere di misurarsi con le nuove modalità offerte da Internet. Ma lo studio dell’informazione letteraria – momento di contatto tra il fatto letterario e il suo contesto – trascina con sé inevitabilmente quello della società e della cultura.

Ferretti e Guerriero padroneggiano dunque una mole di dati considerevolissima, bilanciando la trattazione dell’oggetto specifico della ricerca e la sua contestualizzazione storico-culturale. La scansione dei capitoli è cronologica, e non casualmente le date segnate da eventi storici emblematici coincidono con momenti di svolta anche nelle pratiche dell’informazione letteraria, a riprova del legame strutturale che il campo d’indagine rappresenta tra produzione culturale e società. L’ordine interno dei capitoli è profondamente articolato e offre una quantità di percorsi di lettura possibili. Si trovano succinti contesti generali e relativi al sistema letterario (vicende dell’editoria, delle correnti critiche, ecc.), panorami del sistema mediatico, schede su testate e programmi, approfondimenti sulle politiche di informazione letteraria, ma anche su singole personalità di critici-recensori emblematici e su singoli casi letterari.

Il panorama dei periodici è inoltre organizzato in base alla tipologia delle pubblicazioni, alla loro appartenenza a correnti o schieramenti e alla dimensione geografica, così pregnante nelle dinamiche della produzione culturale nazionale. Questa Storia dell’informazione letteraria si propone quindi come un’opera di consultazione, non ultimo grazie agli utilissimi indici (delle testate, dei programmi, dei siti; delle opere; delle case editrici; dei nomi). D’altronde al libro va riconosciuta anche quella dimensione di racconto che i due autori rivendicano nell’introduzione, assicurata, oltre che dalla leggibilità, dall’attenzione al nome, all’episodio emblematico e interessante. Qualche osservazione essenziale merita l’ultimo capitolo (1992-2009), che affronta la trattazione dell’informazione letteraria in Internet.

Piace la scelta dei riferimenti bibliografici (lavori come quelli di Carlini, Granieri, Vannucchi) e soprattutto l’esposizione criticamente molto avvertita degli aspetti più promettenti e di quelli più preoccupanti dei fenomeni in corso. Gli autori sospendono prudentemente il giudizio sulle dinamiche di cambiamento i cui esiti sono ancora imprevedibili, ma sanno mettere a fuoco gli interrogativi giusti (dalla destrutturazione dei rapporti tradizionali tra produzione e fruizione, ai mutamenti delle modalità di condivisione dei contenuti, dello statuto autoriale, e via dicendo). Alla base della Storia dell’informazione letteraria si scorge un lavoro di ricerca poderoso.

Oltre alle ampie bibliografie su temi specifici, è vistosa la presenza di informazioni di prima mano, ricavate da spogli delle testate, con uno scavo e un recupero spesso importanti (che per altro disseminano i capitoli di curiosità e notizie inaspettate). Un’opera, insomma, utilissima per chiunque studi il nostro Novecento letterario e che ci stupiamo non abbia suscitato maggior dibattito al momento dell’uscita, data la quantità di questioni delicate e cruciali su cui stimola la riflessione, non ultimo il ruolo odierno dei critici letterari.

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