È per me un grande piacere essere qui e inaugurare un ciclo di lezioni dedicate ad un così grande educatore. Sono stato parecchio incerto sull’impostazione da dare a questo intervento, poiché se è vero che, forse un po’ incautamente, sono entrato a far parte di un comitato scientifico che si occupa di letteratura per l’infanzia, di fatto non ho ancora mai preso parte agli incontri del comitato e forse per questo ho la sensazione di non essere ancora in grado di affrontare l’argomento con la dovuta preparazione.
Posso d’altro canto affermare che io stesso in prima persona ho incominciato a credere alle mie teorie critiche solo quando ho iniziato a vederne le potenziali applicazioni al livello di istruzione elementare. In un mio libro, pubblicato più di vent’anni fa, scrivevo che la letteratura non è un soggetto davvero coerente se non allorché i suoi principi elementari possono essere spiegati ad un qualsiasi diciannovenne intelligente.
Da allora, Buckminster Fuller ha affermato che se un principio primo non può essere compreso da un bambino di sei anni, esso non può essere considerato davvero un principio primo, e forse questa affermazione é persino più corretta della mia. La mia posizione riguardo all’età in cui una persona è in grado di comprendere i principi elementari della letteratura è andata orientandosi nel corso degli ultimi venti anni verso una soglia sempre più bassa.
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