Gli ultimi anni hanno visto un rinnovamento dell’interesse critico verso la collocazione degli scrittori nel campo sociale e le loro prese di posizione in ambito politico, dando luogo a delle analisi comparatiste e interdisciplinari. Accanto ai celebri studi di Jacques Rancière e di Nelly Wolf, testimoniano questo interesse numerose pubblicazioni recenti, tra le quali Fictions et démocratie, Démocratie et littérature, Modes de présence et fonctions de l’écrivain dans la cité, Splendeurs et misères de la littérature & Démocratie et roman. Si è anche costituito un gruppo di ricerca internazionale, denominato Literature&Democracy, diretto da Roussin e Veg. In ambito italiani- stico si possono citare, come parte di una bibliografia più composita, testi significativi come il collettaneo Postmodern «Impegno», Dimenticare Pasolini di Pierpaolo Antonello e gli interventi di Romano Luperini raccolti in Tramonto e resistenza della critica, ma anche, per un altro verso, le riflessioni contenute in Ipermodernità di Raffaele Donnarumma, La letteratura circostante di Gianluigi Simonetti e il recente provocatorio saggio di Walter Contro l’impegno…
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